1. ISAIA SALES: L’impero di De Luca: gli errori della sinistra e i magistrati “tolleranti”; La Repubblica-Napoli, 10/11/2021

    By Franco Pelella il 11 Nov. 2021
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    Ci siamo posti nell’articolo precedente la domanda sulle circostanze politiche che hanno favorito De Luca nella sua ascesa politica da funzionario di partito a presidente della seconda regione italiana. La prima l’abbiamo individuata nella sponda che lui ha rappresentato nella lotta contro Bassolino da parte del gruppo dirigente nazionale che considerava l’allora popolare sindaco di Napoli come un pericoloso concorrente per la guida del partito erede del Pci.
    Ci sarà poi una seconda circostanza a favorirlo, cioè la crisi dei rifiuti in cui incappa la Campania e di conseguenza Bassolino. In molti contrapporranno il modello salernitano a quello napoletano, dando per scontata una maggiore efficienza di De Luca. Ma quando dovrà costruire il secondo termovalorizzatore, come si era vantato di poter fare in pochi mesi in polemica con gli amministratori di Napoli, il sindaco di Salerno fallirà clamorosamente la prova, ma non pagherà dazio. Anzi. E la crisi dei rifiuti in Campania si è protratta ancora per tanti anni proprio perché non si è costruito il secondo termovalorizzatore, dopo il primo ad Acerra.
    Il nostro eroe sarà favorito da una terza condizione: la trasformazione definitiva con Renzi dell’ex partito comunista in un’organizzazione a discreta presenza di avventurieri politici a Roma e in periferia, in cui il controllo delle tessere e dei voti alle primarie diventava la prerogativa fondamentale del successo. De Luca era già da tempo pronto con il suo partito aziendale/ familiare a cogliere l’occasione. Così a Salerno ci furono alcuni congressi manipolati, migliaia di tessere fatte ai membri delle società partecipate ed elezioni primarie falsificate, come avevano appurato inchieste della magistratura di cui poi non si è saputo più niente. Cuperlo, allora candidato per la segreteria nazionale, fece un esposto alla procura e Bersani fu chiamato poi a deporre come segretario Pd per centinaia di tessere trovate nelle case e negli uffici di persone che la magistratura stava indagando per altri motivi. E chi si poteva permettere a Roma di contestare i metodi di De Luca se nel frattempo essi erano diventati i metodi del Pd, come il caso di Lotti insegna? Nella distruzione dei valori che il vecchio Pci aveva portato nella società italiana (la dedizione, il disinteresse, la solidarietà, la moralità, il valore della cultura) De Luca apporterà un contributo originale.
    Egli è l’inventore della “politica omeopatica”, cioè della strategia per combattere i mali alleandosi con coloro che li rappresentano. De Luca per anni ha sostenuto di voler contrastare i padrini e i notabili in politica, e poi si è alleato con essi, De Mita, Mastella e Pomicino prima degli altri. In ogni apparizione televisiva si scaglia contro la “politica politicante” ma si ritrova con tutti coloro che hanno solcato le scene politiche per decenni e decenni. Ad ogni piè sospinto parla del valore della meritocrazia e ha eletto un figlio deputato (e l’altro lo sta da tempo preparando ...

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  2. ISAIA SALES – De Luca, 30 anni di potere e ora il “lider maximo” vuole il terzo mandato; La Repubblica-Napoli, 9/11/2021

    By Franco Pelella il 10 Nov. 2021
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    Vincenzo De Luca è stato per 4 volte sindaco di Salerno e deputato per due legislature, ha ricoperto l'incarico di viceministro alle Infrastrutture, ed è attualmente per la seconda volta presidente della Regione Campania. Ora sta alacremente lavorando per cambiare lo statuto per un terzo mandato in quanto attualmente c'è il limite di due legislature per l'elezione a presidente. Se otterrà la modifica e se gli elettori gli confermeranno la fiducia, arriverà agli ottanta anni avendo ricoperto incarichi istituzionali per quasi la metà della sua vita ( è stato eletto vicesindaco nel 1992 e poi sindaco nel 1993).
    Ad oggi è al potere nelle istituzioni da 30 anni. E se ci aggiungiamo le funzioni di comando ricoperte nel suo partito ( fu eletto segretario della federazione del Pci di Salerno nel 1981) avrà conseguito il record di quasi 50 anni di ininterrotto comando politico- istituzionale, confermandosi come uno dei più longevi uomini politici meridionali della storia repubblicana, più di Gava e Pomicino, più di Di Donato e Scotti. Bassolino è stato " solo" per 17 anni ai vertici delle istituzioni, Valenzi per 7, De Magistris per 10. Più di lui, finora, hanno resistito Mastella e De Mita, con i quali infatti ha stabilito una solida alleanza gerontocratica spacciando le relative liste da loro tre ispirate come espressione di un nuovo "civismo".
    Viene da chiedersi, dunque, quali qualità possieda De Luca per aver percorso una carriera senza precedenti e per aver saputo fronteggiare con successo i numerosi " incidenti" di percorso che pure si sono verificati in tanti anni di dominio? Il consenso annulla qualsiasi domanda sugli uomini di potere? Quando in quei monologhi televisivi lo si sente sbraitare contro il mondo, indurire il petto e il mento contro Draghi oggi, Conte ieri e Letta l'altro ieri, quando sbeffeggia il timoroso ministro Speranza, il generale Figliuolo e prima ancora Arcuri, e quando ridicolizza le persone per i loro difetti fisici, o quando proclama lo " Stato indipendente della Campania" minacciando di chiuderne le frontiere, o quando definisce la Campania la prima regione italiana per efficienza ( dove si fanno le cose " come si dovrebbero fare") e addirittura suggerisce ai cittadini campani di non stare a sentire né il governo centrale, né il ministro della Sanità, né il commissario all'emergenza Covid, né nessun comitato di esperti, perché in Campania " abbiamo la migliore sanità al mondo" e perché lui da novello scienziato è l'unico in grado di portarci fuori dalla pandemia, ci si chiede increduli: come è stato possibile che un siffatto uomo politico resista tetragono e applaudito per tanti anni alla guida delle nostre istituzioni?
    Come mai raffinati intellettuali napoletani e uomini di spettacolo possano sentirsi attratti da un manipolatore della realtà così pacchiano, da una maschera semicomica che mette insieme gli aspetti più farseschi del...

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  3. ISAIA SALES – Sistema Salerno dal Comune alle coop un uomo solo al comando; La Repubblica – Napoli, 8/11/2021

    By Franco Pelella il 10 Nov. 2021
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    L’inchiesta della Procura di Salerno, che ha coinvolto direttamente il presidente della regione Vincenzo De Luca (qualora le accuse venissero confermate) evidenzia il ruolo centrale che le cooperative sociali hanno assunto nella gestione di importanti servizi comunali. Ciò non vuole dire che in tutti i comuni che hanno fatto questa scelta ci siano stati problemi di corruzione, di voto di scambio, di proroga illegale degli appalti e quant’altro si è verificato a Salerno. L’unico precedente conosciuto in cui le cooperative sociali sono state al centro di una clamorosa inchiesta giudiziaria ha riguardato il comune di Roma e ha preso il nome di “Mafia capitale”: identico il monopolio delle cooperative sociali negli appalti nei servizi comunali, identico il condizionamento delle cooperative sugli apparati politici e burocratici delle due città.
    Ci sono, naturalmente, anche notevoli differenze: non si è riscontrata finora la stessa circolazione di bustarelle e di mazzette che caratterizzò l’inchiesta romana e non si è verificato lo stesso condizionamento criminale che, mafia o non mafia, si è comunque registrato nella capitale d’Italia. Le minacce e l’uso della violenza ricattatoria si sono manifestate nel voto piuttosto che nella assegnazione degli appalti. E di ciò bisogna prendere atto. Ma tutto ciò, se non emergeranno altri particolari, ha una spiegazione molto semplice: il sistema venuto fuori con “Mafia capitale” era policentrico, si basava cioè su molteplici centri decisionali, a Salerno ha tutta l’aria di essere monocratico. Infatti, mentre a Roma il controllo dell’intero sistema era nelle mani di Buzzi e Carminati, e quindi di persone esterne al sistema politico, partitico e amministrativo romano, a Salerno la catena di comando sembra essere nelle mani di una sola persona in grado di asseverare a sé l’apparato burocratico, i livelli politici, partitici, e ogni altro centro decisionale. Quando è una sola persona a prendere decisioni per tutti, o quando tutti quelli che possono decidere debbono chiedere il permesso in alto, ciò comporta che i richiedenti di determinati benefici (o di decisioni fuori dalle regole) si rivolgano alla piramide del sistema, trascurando i livelli politici e burocratici intermedi. In questo modo, si riducono anche i passaggi in cui (in altri contesti) girano soldi, mazzette e varie regalie. Insomma, i sistemi piramidali di comando sono più semplici da scalare e da orientare verso i propri interessi perché essi chiedono in cambio, in linea di massima, la merce politica più appetibile, cioè il consenso elettorale. Quando comanda uno solo tutto si semplifica e diventa più veloce l’intermediazione.
    Ciò non vuol dire che negli interstizi di questo meccanismo decisionale non circolino soldi e benefici per chi agevola i vari passaggi, ciò non esclude che non ci possano essere anche condizionamenti criminali. E spesso i beneficiari spendono i soldi che hanno guadagnato (con il monopolio degli appalti ottenuto) con feste,...

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  4. ISAIA SALES – Il Presidente e la sua Corte così è nato il Sistema Salerno; La Repubblica-Napoli, 7/11/2021

    By Franco Pelella il 10 Nov. 2021
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    Per ora nessun dirigente nazionale del Pd ha preso posizione sull'avviso di garanzia a Vincenzo De Luca per corruzione nell'inchiesta della Procura di Salerno sugli appalti alle cooperative sociali. Se i presidenti della Regione Emilia Romagna, della Puglia o della Toscana fossero stati indagati per corruzione, penso che il segretario nazionale del Pd avrebbe espresso incredulità e vicinanza sicuro che il prosieguo delle indagini avrebbe dimostrato l'estraneità dalle accuse di esponenti così importanti del Pd e delle istituzioni. Se finora ciò non è avvenuto, vuol dire che non si tratta di semplice imbarazzo ma dell'avvio di una presa di distanza da Vincenzo De Luca. Può darsi che oggi stesso o nei prossimi giorni questa mia valutazione sarà smentita da qualche roboante dichiarazione di sostegno, ma per ora, lo ripeto, il silenzio va interpretato come l'avvio di un allontanamento del Pd dalla famiglia De Luca.
    D'altra parte è noto anche ai dirigenti nazionali del Pd che ciò che è stato scoperchiato dalla magistratura è alla radice del sistema deluchiano fin da quando divenne sindaco della città nel 1993. All'epoca si assistette alla trasformazione di un ex estremista di sinistra in un uomo di potere che applicò tutti i metodi clientelari che rimproverava agli avversari. Fu la magistratura a spianargli la strada arrestando un amato sindaco socialista, poi assolto. Ma sul sostegno di pezzi della magistratura salernitana al sistema deluchiano parleremo in un prossimo articolo.
    Sta di fatto che fu applicato a Salerno il programma leninista della cosiddetta Nep (Nuova politica economica) con cui il leader sovietico cercò di non spaventare i ceti più agiati della società russa. Ma la parola d'ordine di De Luca, "Arricchitevi", (sì, fu questo il suo slogan) era rivolta essenzialmente ai costruttori edili, che ne hanno seguito appieno il consiglio diventando i suoi principali sostenitori e assumendosi tutto il peso della sua ascesa da leader locale a leader regionale. Il suo " grande programma" era in effetti una nuova versione del ciclo edilizio come volano dello sviluppo che un uomo di sinistra non poteva certo chiamare così, e fu appellato infatti "urbanistica contrattata" culminata nella costruzione di una muraglia cinese sulla spiaggia (il Crescent) spostando il letto di un fiume e impedendo lo sguardo al mare a migliaia di salernitani che abitano a ridosso. E con una piazza così desolata e sproporzionata che sembra fatta per grandi raduni per omaggiare un capo.
    Il suo secondo slogan fu " Il socialismo in una sola città", adattando a Salerno quello staliniano de " Il socialismo in un solo Paese". Ma come realizzare un controllo pieno sulla città? L'escamotage fu semplice e rozzo: asservendo tutte le attività amministrative a un solo uomo, cioè lui, che divenne il controllore assoluto di ogni attività economica che passava dal municipio. E per strutturare i...

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  5. ISAIA SALES: Il metodo De Luca; La Repubblica, 13/10/2021

    By Franco Pelella il 10 Nov. 2021
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    Mi meraviglio della meraviglia che in ambienti Pd si avverte a proposito dell'arresto a Salerno di un consigliere regionale della Campania legatissimo al presidente Vincenzo De Luca e dello spaccato impressionante che del governo della seconda città campana emerge dall'ordinanza che ha coinvolto 29 indagati, accusati di aver manipolato appalti pubblici a fini di arricchimento personale e di consenso elettorale. Ma come, c'era bisogno di un'indagine giudiziaria per sapere che il sistema di potere deluchiano è fatto di una sostanza clientelare esposta permanentemente all'affarismo e allo scavallamento delle norme, fino a convergere con un'ampia zona grigia ai confini del "mondo di mezzo"? Ci voleva la magistratura per sapere che il presidente della Regione Campania continua a ritenersi nei fatti anche sindaco di Salerno (caso unico in Italia in cui il sindaco effettivo è chiamato il "secondo cittadino")? Ci volevano i magistrati per sapere che sono i suoi figli e un cerchio ristretto di accoliti a distribuire incarichi e poteri a Salerno e in Campania? Tutto ciò è noto da tempo al di là dei riscontri penali. E di questo si deve discutere, perché un eventuale proscioglimento degli indagati non cancellerà questo dato di fatto, e un'eventuale condanna sanzionerà solo penalmente ciò che sanno anche le pietre. Nessun sistema di potere è durato tanto a lungo in una città italiana, nessun sistema di potere locale ha trovato tanta accondiscendenza e tanta ammirazione in un partito politico come quello a cui appartiene De Luca.
    Com'è stato possibile che un personaggio politico che esalta pubblicamente la clientela, che ha promosso i suoi figli a ruoli di rango nelle istituzioni e nel partito, che ha fatto del trasformismo una pratica quotidiana, che ha identificato il potere politico nell'insolenza e nel dileggio degli avversari, che ha offeso e umiliato il suo partito e i suoi dirigenti in ogni occasione che gli è stata generosamente concessa (un caso di masochismo politico che non ha eguali nella storia dei partiti da cui deriva il Pd) sia diventato un'icona politica? Com'è stato possibile che un politico che è tutto il contrario dei valori che il suo partito professa, ne sia un esponente di primo piano?
    Ci si può interrogare a lungo sui motivi dell'ascesa di De Luca ai vertici delle istituzioni e del suo partito e non trovare spiegazioni accettabili. Forse egli rappresenta la parte inconfessabile della politica, quella fatta di metodi e di decisioni che nessuno esalterebbe in pubblico, che altri tengono nascosti e che lui invece ha il coraggio di giustificare? Sarebbe cioè un "eroe" del raggiro delle regole, un "coraggioso" che non ha timore di promuovere i fedelissimi e i familiari, di circondarsi di un personale politico discutibile e di mantenerlo in posti di responsabilità anche quando alcuni di loro vengono penalmente sanzionati (com'è successo per il s...

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    Last Post by Franco Pelella il 10 Nov. 2021
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  6. Caro Michele Serra, a fine secolo la popolazione mondiale smetterà di aumentare

    By Franco Pelella il 26 Sep. 2021
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    Michele Serra, a proposito dell’aumento della popolazione mondiale che è in corso, ha scritto: “…la crescita non è più esponenziale; è comunque costante e impetuosa…è lecito domandarsi come mai di questione demografica non si parli più. Incombe ma è sfocata. Pesa, ma non è misurata” (La quantità dimenticata; La Repubblica, 26/9/2021). Tuttavia secondo quanto hanno scritto Hans Rosling, Ola Rosling e Anna Rosling Rönnlund all’interno del bestseller Factfullness (del 2018) è vero che la popolazione mondiale ammonta a 7,8 miliardi di persone ma la crescita sta rallentando e gli esperti dell’Onu sono quasi sicuri che continuerà a farlo nei prossimi decenni. Essi ritengono che la curva si appiattirà tra 10 e 12 miliardi di persone entro la fine del secolo e che da allora in poi la popolazione tenderà a diminuire. Nel 1948 le donne davano in media alla luce cinque figli ciascuna ma negli ultimi cinquant’anni il numero dei neonati è sceso in picchiata fino ad arrivare ad una media mondiale di 2,5; quindi l’aumento della popolazione previsto non ha origine da nuovi bambini bensì da bambini e da giovani adulti già nati. Non occorrono quindi misure drastiche per la riduzione delle nascite ma solo la prosecuzione dei programmi di riduzione delle nascite già in atto, soprattutto nel Terzo Mondo.
    Last Post by Franco Pelella il 26 Sep. 2021
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  7. I DATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO CONFERMANO LA MIA TEORIA: IL NUMERO DEI POSITIVI AL COVID-19 E’ CORRELATO AL SENSO CIVICO DELLE PERSONE

    By Franco Pelella il 13 Sep. 2021
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    Il 3 giugno “La Città” ha dedicato una pagina intera ai dati Istat relativi ai positivi dei Comuni della provincia di Salerno alle seguenti scadenze: 1 febbraio 2021, 16 aprile 2021, 1 giugno 2021. Secondo i dati complessivi di tutti i Comuni, rilevati il 1° giugno, prima venivano Sant’Egidio del Monte Albino con il 13,6% della popolazione (1.218 positivi su 8.800 abitanti), poi Corbara con il 12,6% (317 su 2.500 abitanti), poi San Valentino Torio con il 10,4% (1.138 su 10.950 abitanti) e infine Pagani con il 10,3% (3601 su 35.100 abitanti). Ma se si consideravano solo i Comuni con una popolazione superiore a 20.000 abitanti Pagani era al primo posto. Infatti il 1° giugno ad Angri è risultato positivo il 9, 1% della popolazione (3097 su 33.900 abitanti), a Scafati l’8,8% (4350 su 49.200 abitanti), a Sarno l’8,7% (2681 su 30.800 abitanti), a Nocera Inferiore l’8,5% (3857 su 45.000 abitanti), a Nocera Superiore l’8,3% (1997 su 24.000 abitanti), a Cava dei Tirreni il 6,4% (3278 su 51.000 abitanti), a Pontecagnano Faiano il 6,1% (1578 su 26.000 abitanti), a Salerno il 5,9% (7784 su 131.500 abitanti), ad Eboli il 5,8% (2274 su 38.700 abitanti), a Mercato San Severino il 5,7% (1238 su 21.900 abitanti), a Battipaglia il 5,4% (2710 su 50.400 abitanti), a Capaccio il 4% (925 su 23.100 abitanti), ad Agropoli il 2,3% (489 su 21.700 abitanti). Il mio commento di allora fu che i dati evidenziavano chiaramente che il numero dei positivi diminuiva man mano che si scendeva a sud della provincia e che molto probabilmente ciò era correlato al senso civico dei cittadini, cioè all’uso delle mascherine e al non assembramento ma anche al numero delle persone che delinquono, alla percentuale della raccolta differenziata, al tasso di evasione fiscale, ecc. ecc.. La mia conclusione fu che del resto si sapeva che, storicamente, scendendo da Napoli verso il sud della provincia di Salerno il senso civico della popolazione tende ad aumentare.
    Domenica scorsa, 12 settembre, La Città ha pubblicato una pagina simile a quella del 3 giugno ma considerando il numero dei positivi al 1° giugno 2021 e al 1° settembre 2021. Tenendo conto dei dati complessivi di tutti i Comuni, rilevati il 1° settembre, la graduatoria relativamente ai primi posti è la seguente: 1° posto SANT’EGIDIO DEL MONTALBINO con 1262 positivi su 8.800 abitanti = 14,34%; 2° posto CORBARA con 329 positivi su 2500 abitanti = 13,16%; 3° posto PAGANI con 3852 positivi su 35.100 abitanti = 10,97%; 4° posto SAN VALENTINO TORIO con 1191 positivi su 10950 abitanti = 10,88%. Ma se si considerano solo i Comuni con più di 20.000 abitanti Pagani è sempre al primo posto ma la graduatoria degli altri Comuni è la seguente: 2° posto ANGRI con 3338 positivi su 33900 abitanti = 9,84%; 3° posto SCAFATI con 4653 positivi su 49200 abitanti = 9,46 %; 4° posto SARNO con 2812 positivi su 30800 abitanti = 9,13 %; 5° posto NOCERA INFERIORE con 4070 positivi su 45.000 abitanti = 9,04%; 6° posto NOCERA SUPERIORE con 2104 positivi su 24.000...

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    Last Post by Franco Pelella il 13 Sep. 2021
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  8. CARO PROFESSOR MONTANARI, L'ATTACCO AL GREEN PASS NON HA GIUSTIFICAZIONI VALIDE

    By Franco Pelella il 9 Sep. 2021
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    Lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha scritto un articolo per difendere l’appello contro il green pass sottoscritto da oltre 400 professori universitari italiani (Le discriminazioni create dal Green Pass di Draghi; Il Fatto Quotidiano, 8/9/2021). Egli ha innanzitutto condiviso un’affermazione contenuta nel suddetto appello (“Il green pass estende di fatto l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico”). Ma il problema fondamentale non è né l’estensione o meno dell’obbligo di vaccinazione né la forma con la quale questa estensione sarebbe attivata né la piena responsabilità o meno dell’esecutivo bensì la necessità di avere uno strumento che garantisca un accesso sicuro per tutti alle scuole o alle fabbriche. Il green pass certamente non è uno strumento perfetto ma è quello che maggiormente accoppia la sicurezza con la non imposizione di un obbligo di vaccinazione per tutti che, nonostante, quello che essi dicono, sarebbe sicuramente attaccato in modo feroce come una misura coercitiva dagli esponenti della sinistra radicale che adesso criticano il green pass. Il professor Montanari, poi, ha ragione nel dire che è sbagliato il fatto che il green pass sia imposto in molti luoghi ma in altri no. Su questo il governo ha torto ma Draghi ha già dichiarato la necessità di estendere il più possibile l’uso del green pass. Bisogna tener conto, però, del fatto che la pandemia da Covid-19 è un fenomeno del tutto nuovo e che per questo motivo è normale che si sperimentino giorno per giorno le misure da adottare facendo sicuramente anche degli errori. Si chiede poi il professor Montanari “In Italia abbiamo vaccinato oltre l’80% della popolazione vaccinabile…e non certo grazie all’imposizione del lasciapassare…E dunque, a cosa serve il Green Pass (misura, ricordiamolo, senza veri paragoni all’estero), e a cosa potrebbe un domani servire l’obbligo?”. Il problema è che c’è uno zoccolo duro di no vax che, grazie alle varianti del virus che circolano, costituiscono un grosso pericolo per sé e per gli altri (considerando anche il fatto che i vaccini col tempo perdono di efficacia). E poi non è vero che il Green Pass è una misura senza veri paragoni all’estero. I Paesi dell’Unione Europea hanno quasi tutti uno strumento simile, anche se lo chiamano in modo diverso. Non è vero, infine, che l’alternativa all’obbligo sarebbero, come suggerisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, strumenti non coercitivi come l’istruzione. Questo strada poteva essere praticata agli inizi della campagna di vaccinazione ma, dopo che sono passati molti mesi e che le informazioni sono state diffuse in modo ampio e circostanziato, il suddetto zoccolo duro non può essere convinto che attraverso strumenti non coercitivi ma efficaci come il Green Pass.
    Last Post by Franco Pelella il 9 Sep. 2021
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  9. CARO SALES, SUPERARE IL DIVARIO TRA NORD E SUD SARA’ MOLTO DIFFICILE

    By Franco Pelella il 3 April 2021
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    Isaia Sales ha pubblicato un lungo articolo sulla necessità di investire al Sud come è stato fatto nella Germania dell’Est (Investire sul Sud come la Germania fece sull’Est; La Repubblica, 29/3/2021). Sales sostanzialmente ha ripetuto cose che aveva già scritto in alcuni libri e in altri articoli. In particolare per quanto riguarda la necessità di superare i divari esistenti tra le diverse aree del Paese ha scritto:
    1) Ogni divario tra diverse parti di uno stesso Paese è superabile, e lo si può fare (se lo si vuole) in pochi decenni anche partendo da situazioni peggiori di quelle che ci sono tra Nord e Sud. Avvicinare due territori diversamente sviluppati (in un lasso di tempo ragionevole) è un obiettivo assolutamente alla portata di qualsiasi nazione ben motivata. E’ una strategia che appartiene alla politica e non all’utopia. In economia e in politica non esistono situazioni irrecuperabili.
    2) Il ritardo economico non è un fatto antropologico, non appartiene alla razza, all’indole, al carattere, al clima, non è uno stigma morale. Sembra assurdo doverlo ripetere, ma la Germania dimostra come il vantaggio di un’area non si possa spiegare e giustificare con l’arretratezza antropologica dell’altra.
    3) Non è vero che i soldi spesi nelle aree più arretrate sono uno spreco, una perdita secca per lo Stato e per i territori più ricchi. Colmare i divari economici è un’operazione che si ripaga ampiamente, è un affare per tutti e non un sacrificio.
    Non sono d’accordo. Ecco perché:
    1) E’ vero che il divario tra diverse parti di un Paese è superabile. Dipende, però, dal modo con il quale di intende ridurre tale divario. Se si vuole continuare a dare i soldi a pioggia come, sostanzialmente, si è fatto fino ad ora il divario non sarà sicuramente colmato. Bisogna, invece, introdurre a tutti i livelli delle regole meritocratiche sulla base delle quali i finanziamenti vengono erogati solo alle persone, alle aziende e alle istituzioni virtuose, a coloro cioè hanno dimostrato di non sperperare i finanziamenti precedentemente concessi o gli investimenti precedentemente fatti.
    2) E’ stato dimostrato da molti studi che nelle regioni meno virtuose, quelle che hanno cioè meno capitale sociale, più familismo, più clientelismo, più criminalità c’è meno sviluppo economico. La Germania non è l’Italia e i comportamenti sociali dei tedeschi dell’Est non sono gli stessi dei meridionali italiani. I problemi che ha il Mezzogiorno non sono gli stessi della Germania dell’Est.
    3) Se i soldi spesi nelle aree più arretrate non sono utilizzati produttivamente essi diventano uno spreco. Se essi servono a fare solo assistenzialismo e non sono investiti adeguatamente non fanno sviluppare i territori.
    Last Post by Franco Pelella il 3 April 2021
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  10. Non è opportuno riproporre rigidamente a livello locale l’alleanza politica tra Partito democratico, Cinque Stelle e Liberi e uguali

    By Franco Pelella il 21 Feb. 2021
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    Sono d’accordo con la strategia politica perseguita in questo momento storico dalla direzione nazionale del Partito democratico. Penso che sia molto opportuno costruire una stabile alleanza con i Cinque Stelle e con Liberi e Uguali sia a livello nazionale che a livello regionale per opporre un ampio schieramento alla destra al fine di impedire che i sovranisti prendano in mano il potere. Per questo motivo vedo con favore la costruzione di intergruppi parlamentari tra le tre forze politiche e sarei contento se Giuseppe Conte fosse un elemento importante di questa alleanza. Ripeto che è giusto costruire questa alleanza anche a livello regionale ma nel fare ciò è opportuno tenere conto delle specificità locali perché non si può calare sic et simpliciter lo schema di alleanza nazionale nelle varie realtà senza tener conto delle singole situazioni. A Roma, per esempio, non si può non tener conto della presenza di un sindaco uscente come Virginia Raggi che si vuole ricandidare e che rimane la rappresentante dei Cinque Stelle. In questo caso, se il Pd ha un giudizio negativo della Raggi, diventa opportuno cercare un proprio buon candidato a sindaco come, ad esempio, l’ex ministro Roberto Gualtieri salvo, poi, riproporre l’alleanza politica nazionale nel caso di un eventuale ballottaggio tra chi, tra la Raggi e Gualtieri, abbia ottenuto più voti e il rappresentante della destra. A Napoli, invece, non si può non tener conto della presenza di una persona come Antonio Bassolino. Dopo essere stato tra il 1993 e il 2000 un ottimo sindaco di Napoli e dopo aver avuto 19 assoluzioni in 19 processi mi sembra legittimo che Bassolino si voglia ricandidare a sindaco. Sarebbe giusto che il Pd, avendo fatto l’errore negli anni scorsi di non dargli un ruolo di rilievo, faccia il mea culpa e accetti la sua candidatura. Se però questo non avvenisse e si volesse cercare un altro candidato frutto dell’alleanza tra Pd, Cinque Stelle e Leu sarebbe opportuno che non si scomunichi Bassolino e che il centro-sinistra punti a sostenere, nell’eventuale ballottaggio con il candidato della destra o con la candidata del gruppo di De Magistris, colui che, tra Bassolino e il rappresentante del centro-sinistra ufficiale, abbia ottenuto i maggiori consensi.
    Last Post by Franco Pelella il 21 Feb. 2021
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