1. Pur non volendo colpevolizzare i cinesi ci sono forti sospetti su di loro relativamente alle cause della pandemia

    By Franco Pelella il 22 Mar. 2020
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    Michele Serra stamattina ha pubblicato un corsivo di forte critica a coloro che come, Donald Trump, cercano di individuare i colpevoli della pandemia di coronavirus in corso. Egli ha scritto che non sa chi è stato e che sospetta che sia stata la natura ma ha consigliato a chi si trova di fronte a qualcuno che dice di conoscere i colpevoli di chiedergli di fare nomi e cognomi e di portare le prove di quanto dice. Il problema, però, con il coronavirus è che, pur non sapendo chi siano i colpevoli, si hanno forti sospetti sulle cause che possono aver scatenato la pandemia. Ciò va detto per amore della verità pur senza voler colpevolizzare nessuno. Ieri su La Repubblica è uscito un articolo molto chiaro a firma del biologo e antropologo Jared Diamond e del virologo Nathan Wolfe. Essi hanno scritto “Quando il Covid-19 si è manifestato a Wuhan nel dicembre 2019 è sorto subito il sospetto che avesse avuto origine dal mercato locale. Anche se non ne abbiamo tuttora prova, tutto indica che la fonte sono gli animali e il loro commercio”. Se le cose stanno così bisogna chiedere alla Cina di limitare al massimo il commercio degli animali pur sapendo che ciò è molto difficile da fare perché questa è una pratica secolare e molto diffusa. Per la verità la Cina ha provveduto già a chiudere i mercati di animali selvatici e ha bloccato il commercio di animali selvatici di uso alimentare. Rimane da bloccare, secondo Diamond e Wolfe, l’altra grande via di contatto tra l’uomo e gli animali selvatici: il commercio di animali vivi da utilizzare nella medicina cinese.
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  2. Ha torto chi dice che non si sarebbe dovuto giocare la partita di calcio Atalanta-Valencia

    By Franco Pelella il 21 Mar. 2020
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    Il giornalista Kike Mateu sta uscendo dall’incubo del coronavirus dopo essere stato contagiato il 19 febbraio scorso a Milano, in occasione della partita di Champions League Atalanta-Valencia. Egli ha dichiarato a La Repubblica : “Atalanta-Valencia non si doveva giocare: un rischio inutile. E così il ritorno, visto che Siviglia-Roma era stata rinviata…L’Uefa ha pensato al business, le autorità non hanno pensato proprio. Non è stata rispettata la salute delle persone…”. Credo che Kike Mateu abbia ragione a dire che Valencia-Atalanta, la partita di ritorno, non si doveva svolgere perché essa è stata giocata il 10 marzo (nel pieno della crisi) ma non a dire che anche Atalanta-Valencia, la partita d’andata, non si sarebbe dovuta giocare. Perché il 19 febbraio in Italia ancora non c’era coscienza della gravità dell’epidemia. E’ significativo che i giornali conteggino i primi casi di positività a partire dal 21 febbraio. E poi uno studio del Journal of Medical Virology pubblicato ieri dice che la punta dell’iceberg dell’epidemia è spuntata dall’acqua lo scorso 20 febbraio, data del ricovero del “paziente uno” a Codogno.
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  3. Che delusione l'intervista di Gustavo Zagrebelsky sulla crisi del coronavirus!

    By Franco Pelella il 21 Mar. 2020
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    Mi ha deluso l’intervista sulla crisi del coronavirus che il grande giurista Gustavo Zagrebelsky ha rilasciato a La Repubblica (che l’ha pubblicata oggi). Mi è sembrato che egli abbia voluto eludere i problemi posti dall’intervistatrice Liana Milella su due questioni: l’utilizzo dell’esercito e l’utilizzo del voto telematico da parte del Parlamento. Sull’uso dell’esercito l’intervistatrice gli ha chiesto se i militari devono essere schierati per adempiere a compiti essenziali come il trasporto delle bare lontano dai cimiteri che non possono accoglierle oppure per imporre il coprifuoco. Zagrebelsky ha risposto: “Non c’è bisogno di chissà quale perspicacia per capire la differenza del coprifuoco a Santiago del Cile imposto da Pinochet e le limitazioni alla circolazione per motivi di salute pubblica”. In questo modo egli ha evitato di ammettere che attualmente non ci sono le condizioni per imporre il coprifuoco e per l’utilizzo dell’esercito perché la stragrande maggioranza della popolazione sta ubbidendo all’invito di stare a casa e chi quindi chiede l’intervento dell’esercito per imporre il coprifuoco sta facendo richieste inopportune e inutilmente limitatrici della libertà delle persone. Sulla questione dell’eventuale utilizzo del voto telematico da parte del Parlamento egli ha risposto: “Al di là degli escamotage tecnologici, per me è essenziale, proprio perché siamo in emergenza e in presenza di misure eccezionali, che il Parlamento sia in piena efficienza nella sua funzione di controllo”. Anche in questo caso Zagrebelsky ha detto solo che è ammissibile anche il voto telematico da parte dei parlamentari ma non ha risposto a coloro i quali (i leghisti) si sono opposti a questa soluzione ritenendo che l’utilizzo del voto telematico non garantisca la piena efficienza del Parlamento.
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  4. Non ci sono dubbi sul fatto che in questo momento gli italiani virtuosi prevalgono nettamente sugli sconsiderati

    By Franco Pelella il 20 Mar. 2020
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    Rispondendo ad un lettore di Codogno a proposito di coloro che nella crisi del coronavirus si comportano da virtuosi e coloro che si comportano da sconsiderati. Corrado Augias, su La Repubblica di oggi, ha scritto “La questione diventa proporzionale, cioè quale misura separi i comportamenti virtuosi da quelli sconsiderati”. Sono d’accordo. Decisiva è la questione numerica, cioè quale è la percentuale dei virtuosi e quale è la percentuale degli sconsiderati. E mi sembra che non ci siano dubbi sul fatto che prevalgono di gran lunga i virtuosi. Allora diventa patologico l’atteggiamento di chi, come Vincenzo De Luca, chiede l’intervento dell’esercito, vuole mettere in quarantena coloro che escono senza motivi validi e poi fa svolgere un concorsone con centinaia di partecipanti il 5 marzo, in piena crisi. In tema di sconsiderati l’unica vera emergenza, in questo momento, mi sembra quella delle fabbriche lombarde che non chiudono e costringono gli operai ad andare a lavorare accalcandosi sui mezzi pubblici.
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  5. Perchè a Roma è così difficile procurarsi delle mascherine mentre in provincia di Salerno quasi tutti le hanno?

    By Franco Pelella il 18 Mar. 2020
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    Ho una figlia che vive a Roma. Lei mi ha detto che da quando è scoppiata la crisi del coronavirus non è riuscita a procurarsi nessuna mascherina. Mia figlia è abbastanza fortunata perché sta lavorando da casa e quindi è costretta ad uscire molto poco; non è così, invece, per alcuni suoi amici che sono costretti ad uscire di casa tutti i giorni per andare a lavorare e spesso utilizzano i mezzi pubblici. Ho verificato che lo stesso problema lo hanno alcuni amici miei che vivono a Roma. Mi chiedo: perché a Roma è così difficile procurarsi delle mascherine mentre in provincia di Salerno, dove vivo, quasi tutti le hanno? Sarà forse perché nel Sud, quando lo Stato non riesce ad intervenire, le reti amicali e parentali sono molto più operanti ed entrano perciò subito in azione quando, come in questo caso, qualcuno ha bisogno di aiuto? Probabilmente questa è la motivazione se si tiene conto del fatto che a Roma non c’è lo stesso senso di comunità che c’è al Sud (anche se a Roma i rapporti umani non sono così freddi come al Nord).
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  6. Gli italiani stanno evidenziando un senso civico che non sempre hanno dimostrato di avere

    By Franco Pelella il 16 Mar. 2020
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    Non se ne può più di chi non perde occasione per criticare i comportamenti altrui anche quando c’è ben poco da criticare. Se le strade sono quasi tutte deserte e assembramenti non ce ne sono quasi da nessuna parte perché minacciare l’intervento dell’esercito o far capire, addirittura, che ci vorrebbero le fucilazioni? Se i medici dicono che a morire sono soprattutto gli anziani che hanno anche altre patologie perché gridare all’orrore per il cinismo che si sta dimostrando contro gli anziani, come fa Emanuele Macaluso? Perché si vuole impedire di muoversi a chi fa sport o passeggia da solo? E’ vero che nei giorni scorsi ci sono stati assembramenti inopportuni in alcune località balneari e sciistiche ma si è trattato di episodi numericamente limitati. In definitiva credo che anche nell’occasione della crisi del coronavirus stia emergendo la vecchia tendenza a giudicare severamente gli altri senza tener conto dei numeri e delle statistiche. E’ sbagliato criticare molto i comportamenti scellerati se essi sono isolati. E’ giusto, invece, segnalare la novità che la grande maggioranza degli italiani, fosse anche solo per paura, si sta comportando correttamente evidenziando un senso civico che non sempre ha dimostrato di avere.
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  7. Non è giusto allearsi con chiunque pur di vincere le elezioni

    By Franco Pelella il 7 Mar. 2020
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    Michele Serra, prendendo spunto dalle primarie del Partito Democratico che si stanno svolgendo negli Stati Uniti, su La Repubblica del 6 marzo ha elogiato la destra e criticato la sinistra sostenendo che a destra ci si allea con chiunque non puzzi lontanamente di sinistra mentre a sinistra c’è una guerra permanente tra i suoi esponenti perché l’uno delegittima l’altro. Nel caso specifico degli Stati Uniti credo che abbia ragione perché Joe Biden, pur essendo un moderato, non merita di essere fortemente osteggiato dalla sinistra del Partito Democratico non fosse altro perché è appoggiato da un sicuro democratico come Barack Obama. Ma io credo che non sia giusto allearsi con chiunque pur di vincere le elezioni. Chi si tura il naso e accetta di stare insieme a fascisti e affaristi non ha alcun merito salvo quello di fare tutti i compromessi possibili pur di arrivare al potere. E’ vero che a sinistra non c’è questa abitudine. Spesso si eccede come fanno certi gruppuscoli duri e puri che non vogliono contaminarsi in alcun modo ma non sempre è così. Si pensi a cosa ha rappresentato Bettino Craxi per la sinistra italiana. Allearsi con un affarista disposto a tutto pur di detenere il potere non era facile. E ancora adesso non è facile allearsi con chi, come Matteo Renzi, dimostra di essere disposto a sacrificare molti principi sull’altare del potere.
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  8. L'assalto all'ospedale di Napoli è l'indizio di una mentalità diffusa ma estremamente preoccupante

    By Franco Pelella il 2 Mar. 2020
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    C’è qualcosa di diverso e di inquietante nell’assalto all’Ospedale Nuovi Pellegrini di Napoli da parte di una cinquantina di persone che volevano protestare per l’uccisione di un rapinatore minorenne da parte di un carabiniere in borghese. Le persone che hanno sfasciato l’ospedale non l’hanno fatto, come è successo in altri casi, per ripicca nei confronti degli operatori sanitari perché essi non erano riusciti a salvare il rapinatore. Lo hanno fatto solo perché volevano protestare nei confronti del carabiniere che aveva, secondo loro, ucciso alle spalle il giovane. A chi gli chiedeva perché i suoi parenti e amici avevano sfasciato l’ospedale il padre del rapinatore ha semplicemente risposto: “Mettetevi nei nostri panni. Cosa dovevamo fare?”. Questa risposta, secondo me, è l’indizio di una mentalità diffusa a Napoli ma estremamente preoccupante. Una mentalità secondo la quale se si ritiene di aver subito un torto si ha la facoltà di prendersela con chiunque, anche con chi non c’entra niente col torto subito, perché è giusto così. C’è da chiedersi: se una parte minoritaria, ma consistente, dei napoletani ha una simile mentalità dove può andare Napoli? Nel futuro o nel Medioevo?
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  9. Il giudizio morale non ha niente a che fare con il giudizio artistico

    By Franco Pelella il 2 Mar. 2020
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    Grandi polemiche stanno accompagnando in Francia l’assegnazione del premio Cesar alla regia a Roman Polansky per il film “L’ufficiale e la spia”. Come si sa Polansky è stato condannato per stupro. Il giudizio è controverso: quante persone esecrabili sono state anche grandi artisti? Ma al tempo stesso non è possibile ridimensionare a piazzata pittoresca la rabbia di quei francesi che considerano intollerabile consegnare un premio importante ad uno stupratore. Ma è necessario non farsi condizionare troppo dal giudizio morale sul regista polacco . Il premio che gli è stato assegnato riguarda le sue capacità artistiche. Non c’entra niente, in questo caso, il fatto che sia stato condannato perché riconosciuto come uno stupratore. Il giudizio morale non ha niente a che fare con il giudizio artistico. Sarebbe opportuno chiedere, contemporaneamente, la massima severità nel giudicare i suoi reati ma anche la massima libertà di pensiero nel giudicare le sue doti di regista.
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  10. Il mancato funzionamento delle Vele è un atto d'accusa per la città di Napoli

    By Franco Pelella il 23 Feb. 2020
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    Roberto Saviano ha dedicato un articolo all’abbattimento della Vela verde di Scampia. Egli ha scritto, tra l’altro: “…se vedete le Vele gemelle di Villeneuve-Loubet, in Costa Azzurra, sono tra gli appartamenti più ambiti d’Europa. Certo, direte: si trovano in un luogo turistico, dinanzi al mare e con altro tipo di abitanti. Eppure era una zona degradata quando partì il progetto abitativo, bisognava portarci molte persone per far rinascere quel frammento di terra abbandonato e poterle far sentire immediatamente comunità. Così fecero. E funzionò” (Scampia. Cade la Vela verde. Ma non basta per abbattere Gomorra; La Repubblica, 21/2/2020). Il fatto che le Vele gemelle di quelle di Scampia abbiano funzionato è un pesante atto d’accusa per la città di Napoli. Il loro funzionamento in Costa Azzurra dimostra che le Vele non erano un problema dal punto di vista architettonico ma che sono stato un problema a causa dell’incapacità degli amministratori locali e delle classi popolari che le hanno abitate. E’ vero che sulle Vele di Scampia ha esercitato una grossa ipoteca la camorra ma se gli amministratori locali e coloro che vi hanno abitato si fossero impegnati fino in fondo per renderle vivibili esse non avrebbero fatto la fine che hanno fatto.
    Last Post by Franco Pelella il 23 Feb. 2020
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