L'architetto Fausto Martino (ex Soprintendente alle belle arti e al paesaggio di Cagliari, Oristano, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra) mi ha girato la seguente lettera:
Replica al negazionismo di Sergio Costa.
Gent.le on.le Sergio Costa,
per replicare alle sue perentorie affermazioni e rendere comprensibile il dialogo, sono costretto a pubblicare lo screenshot del breve scambio intercorso su questa pagina perché, certamente per errore, ha disabilitato i commenti alla sua risposta.
Ho lavorato per quarant'anni nel Ministero dei beni culturali e ho fatto il Soprintendente. Mi sono - sempre - battuto per il "paesaggio", peraltro conseguendo apprezzabili risultati fin dall'emanazione della legge Galasso (anche per la tutela del patrimonio boschivo a lei caro, in Sardegna) al punto da ricevere da Italia Nostra e ne sono onorato - l'ambitissimo premio nazionale Zanotti Bianco 2019. Dunque, mi creda., conosco la materia.
Sappiamo tutti che l'isola d'Ischia è interamente sottoposta a vincolo paesaggistico e pertanto, per ottenere il condono edilizio, è sempre necessario acquisire "il parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso", da individuarsi - in Campania - nei Comuni (che vi provvedono previo parere della Soprintendenza).
Credo però sappia che le tre leggi di condono edilizio (47/1985, governo Craxi - 724/1994, governo Berlusconi - 326/2003 - governo Berlusconi) non sono identiche, tutt'altro.
Dopo la legge 47/1985 (la più permissiva), le ulteriori leggi - per evitare censure di incostituzionalità - hanno fatto registrare sensibili "restrizioni". La 724/1994, per esempio, ha imposto limiti volumetrici e la 326/2003 ha, di fatto, escluso che potessero condonarsi abusi edilizi nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
Come osservato dalla Corte Costituzionale (cfr. per tutte, sentenza n. 181/2021 ) «[...] la stessa normativa relativa al terzo condono prevede, all’art. 32, comma 27, del d.l. n. 269 del 2003, come convertito, che "le opere abusive non sono comunque suscettibili di sanatoria, qualora: […] d) siano state realizzate su immobili soggetti a vincoli […] qualora istituiti prima della esecuzione di dette opere, in assenza o in difformità del titolo abilitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici."»
Converrà dunque che, prima del provvidenziale intervento legislativo che lei sminuisce, nell'Isola d'Ischia, come in tutte le altre aree del nostro disgraziato Paese sottoposte a vincolo paesaggistico, la legge 326/2003 (c.d. terzo condono) NON avrebbe potuto consentire di "sanare" i fabbricati abusivi né tantomeno di erogare contributi statali per risarcire i danni da calamità.
A questa "pecca" pose rimedio il sig. Luigi Di Maio, allora potente ministro del governo di Giuseppe Conte che, per quanto riportato d...
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