1. CARO SALES, SUPERARE IL DIVARIO TRA NORD E SUD SARA’ MOLTO DIFFICILE

    By Franco Pelella il 3 April 2021
     
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    Isaia Sales ha pubblicato un lungo articolo sulla necessità di investire al Sud come è stato fatto nella Germania dell’Est (Investire sul Sud come la Germania fece sull’Est; La Repubblica, 29/3/2021). Sales sostanzialmente ha ripetuto cose che aveva già scritto in alcuni libri e in altri articoli. In particolare per quanto riguarda la necessità di superare i divari esistenti tra le diverse aree del Paese ha scritto:
    1) Ogni divario tra diverse parti di uno stesso Paese è superabile, e lo si può fare (se lo si vuole) in pochi decenni anche partendo da situazioni peggiori di quelle che ci sono tra Nord e Sud. Avvicinare due territori diversamente sviluppati (in un lasso di tempo ragionevole) è un obiettivo assolutamente alla portata di qualsiasi nazione ben motivata. E’ una strategia che appartiene alla politica e non all’utopia. In economia e in politica non esistono situazioni irrecuperabili.
    2) Il ritardo economico non è un fatto antropologico, non appartiene alla razza, all’indole, al carattere, al clima, non è uno stigma morale. Sembra assurdo doverlo ripetere, ma la Germania dimostra come il vantaggio di un’area non si possa spiegare e giustificare con l’arretratezza antropologica dell’altra.
    3) Non è vero che i soldi spesi nelle aree più arretrate sono uno spreco, una perdita secca per lo Stato e per i territori più ricchi. Colmare i divari economici è un’operazione che si ripaga ampiamente, è un affare per tutti e non un sacrificio.
    Non sono d’accordo. Ecco perché:
    1) E’ vero che il divario tra diverse parti di un Paese è superabile. Dipende, però, dal modo con il quale di intende ridurre tale divario. Se si vuole continuare a dare i soldi a pioggia come, sostanzialmente, si è fatto fino ad ora il divario non sarà sicuramente colmato. Bisogna, invece, introdurre a tutti i livelli delle regole meritocratiche sulla base delle quali i finanziamenti vengono erogati solo alle persone, alle aziende e alle istituzioni virtuose, a coloro cioè hanno dimostrato di non sperperare i finanziamenti precedentemente concessi o gli investimenti precedentemente fatti.
    2) E’ stato dimostrato da molti studi che nelle regioni meno virtuose, quelle che hanno cioè meno capitale sociale, più familismo, più clientelismo, più criminalità c’è meno sviluppo economico. La Germania non è l’Italia e i comportamenti sociali dei tedeschi dell’Est non sono gli stessi dei meridionali italiani. I problemi che ha il Mezzogiorno non sono gli stessi della Germania dell’Est.
    3) Se i soldi spesi nelle aree più arretrate non sono utilizzati produttivamente essi diventano uno spreco. Se essi servono a fare solo assistenzialismo e non sono investiti adeguatamente non fanno sviluppare i territori.
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