1. E’ INTOLLERABILE CHE FRANCESCO BOCCIA DICA CHE ELLY SCHLEIN RAPPRESENTA LA SPERANZA DI UN CAMBIAMENTO EPOCALE PER LA SINISTRA E IL PD E NON DICA UNA PAROLA CONTRO I NOTABILI EMILIANO E DE LUCA

    By Franco Pelella il 22 Dec. 2022
     
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    Il senatore Francesco Boccia è un vecchio sostenitore del notabile Michele Emiliano, presidente della Giunta regionale pugliese. Nel 2021 egli è stato nominato Responsabile Autonomie Territoriali ed Enti Locali della Segreteria nazionale del Partito democratico e nel 2022 commissario del Pd in Puglia e Campania. In qualità di commissario regionale ha gestito l’indecente accordo elettorale tra il Pd e Vincenzo De Luca che ha portato, tra l’altro, alla rielezione come deputato di Piero De Luca, figlio del presidente della Giunta regionale campana. Il senatore Boccia, che è stato appena nominato coordinatore della mozione Schlein, ha rilasciato un’incredibile intervista (GIOVANNA VITALE: Boccia: Schlein è il futuro. Coordinerò la sua campagna e ricuciremo con il M5S; La Repubblica, 21/12/2022). Ecco i punti, secondo me, più rilevanti: 1) Elly Schlein rappresenta la speranza di un cambiamento epocale che la sinistra aspetta da tempo. Con lei alla guida del Pd torneremo ad essere il primo partito dei progressisti e, ricucendo con il M5S, riusciremo a battere le destre. 2) Sostenere Draghi insieme alla destra è stato un errore fatale. Ha rivinto la logica del potere anziché le ragioni della sinistra. 3) Dopo la caduta del governo Draghi bisognava andare uniti al voto con il M5S. Se fosse successo la Meloni non sarebbe a palazzo Chigi. Una scelta presa dall’intero gruppo dirigente del Pd, me compreso, che sono stato travolto anch’io dalla sicumera di chi diceva che il Paese si sarebbe indignato per la caduta di Draghi. Le mie risposte alle affermazioni di Francesco Boccia sono le seguenti: 1) Dire che Ella Schlein rappresenta la speranza di un cambiamento epocale che la sinistra aspetta da tempo e non dire una parola contro i notabili Emiliano e De Luca è intollerabile. Significa non ammettere che la presenza dei due governatori all’interno del Pd è il principale elemento di sottomissione del Pd alla logica dei gruppi di potere e dell’affarismo. Tra l’altro egli non ha risposto neanche a Vincenzo De Luca che pochi giorni fa, il 19 dicembre, ha chiamato miserabili e anime morte i dirigenti del Pd degli ultimi 15 anni (quindi anche lui). 2) Il governo Draghi non è nato per rispondere a logiche di potere. Dopo le dimissioni del governo Conte 2, avvenute il 26 gennaio 2021, e al termine di un giro di consultazioni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico un mandato esplorativo per verificare l'esistenza di una solida maggioranza tra M5S, PD, LeU, IV e EU-MAIE-CD, che ha avuto esito negativo. Il 3 febbraio il Presidente della Repubblica ha allora convocato al Quirinale Mario Draghi per conferirgli l'incarico di formare un nuovo governo. Draghi ha accettato l'incarico. Il 13 febbraio 2021 l'esecutivo ha prestato giuramento, entrando ufficialmente in carica. Mattarella in quell’occasione ha spiegato che era meglio evitare di fare campagna elettorale e organizzare nuove elezioni in un periodo cruciale per l’Italia. In vista del voto l’attività del governo in carica sarebbe stata ridotta, dato che i partiti sarebbero stati impegnati nella campagna elettorale: secondo Mattarella questa circostanza sarebbe stata dannosa. Un governo ad attività ridotta non sarebbe stato in grado e non avrebbe potuto occuparsi di questioni importanti come la campagna vaccinale contro il coronavirus, la fine del blocco dei licenziamenti prevista per marzo e le trattative con la Commissione Europea per l’uso dei fondi del Recovery Fund. 3) All’indomani della caduta del governo Draghi e l’indizione delle elezioni politiche Letta aveva due alternative: o allearsi con le forze politiche del centrosinistra che avevano sostenuto Draghi o allearsi con i Cinquestelle che avevano contribuito a farlo dimettere. Non era possibile allearsi con tutte queste forze politiche perché Carlo Calenda aveva fatto capire chiaramente che era contrario ad un’alleanza con i Cinquestelle. In quel momento i sondaggi davano a Calenda e al Terzo Polo un consenso quasi uguale a quello dei Cinquestelle (intorno al 10%). Inoltre, per allargare il campo dei consensi, Letta ha sottoscritto un accordo elettorale con Sinistra Italiana e Verdi, che sono state forze politiche contrarie al governo Draghi. Si potrebbero imputare a Letta due eventi che sono accaduti dopo la caduta del governo Draghi: la rinuncia all’alleanza col Pd da parte di Calenda e la risalita nei consensi da parte dei Cinquestelle. Ma erano eventi effettivamente prevedibili? Io penso di no, anche tenendo conto del carattere volubile di Calenda e della furbizia politica populista di Giuseppe Conte.

    Edited by Franco Pelella - 17/1/2023, 20:00
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