Gentile Dottore Ragosa,
mi perdoni se chiedo spazio sul suo blog, ma sono costretto a farlo in ragione del recente intervento del Signor Franco Pelella (dal titolo "Il dibattito in corso nella sinistra paganese"), nel quale si menziona il mio nome come possibile candidato alla carica di Sindaco di Pagani, cosa che, in verità, è già stata anticipata da qualche quotidiano locale negli ultimi mesi.
Ad onor del vero ho preventivamente sottoposto le considerazioni che seguono ad alcuni amici, incerto sull'opportunità di inviargliele: la gazzarra che si è scatenato sul suo blog ha poi fugato ogni dubbio. Tuttavia, essendo state, oggi, pubblicate a brandelli, mio malgrado, su una testata locale, ritengo che sia utile proporle a lei e ai suoi lettori nella versione originale.
Mi preme, innanzitutto, chiarire che non sono, al momento, candidato ad alcunché. Le auto-investiture non contrassegnano la mia esperienza personale.
Vero è, però, che un gruppo di persone, non organizzato in partiti e composto prevalentemente da giovani, mi ha chiesto un impegno in tal senso.
Le confesso che non avevo – e, si badi, non ho tuttora – questa aspirazione: gli impegni universitari e professionali, da un lato, la serenità della mia famiglia, dall'altro, spingono in tutt'altra direzione.
Eppure, senza voler scadere nella retorica, vivo a Pagani sin dalla nascita e ho qui solidi legami di amicizie e interessi lavorativi; i miei due figli verosimilmente dovranno trascorrervi ancora molto tempo. Vi è poi la coscienza di cittadino, che impone a ciascuno di dare, quanto meno, un modesto apporto.
Nella mia famiglia, fra l'altro, si è sempre discorso di politica: non ultima, tra le varie ragioni di ciò, quella che mio nonno, l'avv. Alfonso Zito, ha ricoperto prima l'incarico di Podestà e poi di Sindaco, nella qualità di esponente del Movimento sociale italiano.
Di qui la collocazione, per ragioni eminentemente familiari, a destra. Ma non ho avuto mai tessere di partito, né ho frequentato sedi politiche negli ultimi venti anni all'incirca. Le confesso, pure, che, da elettore, mi sono variamente orientato nelle diverse consultazioni, preferendo astenermi in tempi recenti per la difficoltà a identificarmi nell'uno o nell'altro schieramento.
Vengo al dunque.
Il Signor Pelella, le cui analisi mi sembrano sempre documentate, stavolta ha peccato di frettolosità.
Innanzitutto, proprio per le ragioni prima esposte, non posso essere collocato in un recinto politico (di sinistra, destra o quant'altro).
Concordo sul fatto che Pagani abbia bisogno di voltare pagina: ma non è questione di etichetta, piuttosto di sostanza.
Ricordo che, in occasione del rinnovo degli organi provinciali, il centro-sinistra presentava alla carica di Presidente un candidato, con il quale, al di là delle vicissitudini giudiziarie, pavoneggiava un rapporto privilegiato il principale amministratore paganese, che, sott...
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