1. Quando De Magistris si fa male da solo. IL DIBATTITO

    By Franco Pelella il 2 Dec. 2011
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    Sono un sostenitore di vendola! de magistris deve ancora dimostrare! per adesso fa populismo. ciao!‏

    Michele Ragosta – 25/11/2011

    Caro Michele Ragosta,
    nelle critiche a De Luca De Magistris è stato molto più convincente di Vendola. Ciò mi basta, finora, per considerare più credibile De Magistris che Vendola.

    Franco Pelella – 26/11/2011

    Ciao Franco. Anche a me ha fatto piacere la vittoria di De Magistris al ballottaggio con la destra. Non mi è piaciuto quello che ha fatto successivamante , relativamente alla sostituzione di Oddati con Roberto Vecchioni quale presidente del Forum della Cultura 2013. Se ha vinto al ballottaggio è perchè ha avuto anche i voti del PD e non mi sembra che Oddati sia una persona malvagia. Per le altre cose, ti devo dire che penso che sta cercando di mettersi in mostra con l'intento, secondo me, di puntare ad altre cose nel prosieguo. Vedremo.

    Gaetano Novi – 27/11/2011

    Caro Gaetano, il problema, secondo me, non è la sostituzione di Oddati. La soluzione Vecchioni poteva andare bene se fosse stata fatta correttamente. Penso che, purtroppo, De Magistris non solo si stia mettendo in mostra ma sta facendo errori marchiani.

    Franco Pelella – 28/11/2011

    Ciao Franco, leggendo i giornali seguo anch'io le vicende che vedono coinvolto il sindaco di Napoli e ,in verità non sono più sicura di avere ancora simpatia per lui. Mi sembra che stia tradendo gli obbiettivi per cui aveva lottato (a parole). In sostanza, sembra anche lui "afflitto" dalla sindrome di "parentopoli". Prima sua cugina, ora anche suo fratello gli dà una mano a livello istituzionale. Possibile che la sua "rivoluzione" si sia ridotta così miseramente? Inoltre neppure io condivido i suoi precedenti comportamenti che tu hai enumerato così bene.

    Rita Persico – 29/11/2011

    Caro sig. Pelella, magari i nei dell’amministrazione di de magistris fossero solo quelli. Il problema dei rifiuti è ancora presente (corr. del mezzogiorno 22/11), le regate a bagnoli rischiano non solo un flop ma anche un danno economico notevole – se non si faranno gli americani si fanno pagare – e il forum delle culture è già diventato una barzelletta, con il sindaco che dice di non sapere i compensi del presidente da lui nominato. Nel quadro politico generale sempre il sindaco ha dichiarato che per lui sono sullo stesso livello Mario Monti ed “er pelliccia”, il lanciatore di estintori di Roma. Il suo staff costa più di tutti i cda di tutte le partecipate del comune ma è uno staff che gli permette di organizzare manifestazioni per comunicare di aver posto, nello statuto dell’Arin, che l’acqua è un bene comune.
    Diciamocela tutta, è un bel demagogo populista, che con il carattere di noi napoletani, amanti non solo del melodramma quanto della sceneggiata, va a nozze. Purtroppo l’ho votato anch’io, turandomi il naso, ma l’ho fatto. Ora rimpiango quella gran signora della Iervol...

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  2. LETTERA APERTA A PADRE PAOLO SATURNO

    By Franco Pelella il 1 Dec. 2011
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    Caro Padre Saturno,
    il sottoscritto è un Suo sincero ammiratore. Da anni seguo la Sua attività di animatore culturale (il coro, l’orchestra, ecc.) e di predicatore brillante e colto. Ho assistito alle Sue messe-show in occasione di alcuni matrimoni (ho detto più volte che in queste occasioni, data la Sua bravura, sarebbe stato giusto che si facesse pagare). Ho assistito ad una Sua orazione bellissima e toccante in occasione della cerimonia funebre dopo la morte di una mia amica. Sono sinceramente convinto che Lei sia un vero e qualificato intellettuale. Sono rimasto, perciò, molto sorpreso quando ho letto che Lei pensa che il Suo amico Alberico Gambino sia stato calunniato. Ciò rivela, secondo me, un’errata comprensione dei termini esatti della questione-Gambino; da un intellettuale fine come Lei non me lo sarei mai aspettato. L’ex Sindaco è stato accusato sostanzialmente di due cose: essere un estorsore ed essere un cattivo politico. La prima accusa dovrà essere, eventualmente, provata dalla magistratura ed io non gli tutti gli elementi necessari per potermi esprimere a questo proposito. La seconda accusa, invece, mi sembra ampiamente provata. Gambino ha avuto rapporti amichevoli con vari delinquenti; ha accumulato un debito comunale enorme; ha prodotti vari atti amministrativi palesemente illegali; si è candidato a Consigliere Regionale pur essendo stato accusato di peculato; non ha mai preso pubblicamente le distanze dai vertici del suo partito, un partito che ha come leader uno come Silvio Berlusconi che ha coperto di ridicolo l’Italia agli occhi del mondo e che si alleato con un partito anti-meridionale come la Lega Nord. Il fatto che egli sia stato un Amministratore disponibile ad aiutare le persone (anche i preti e le chiese locali) e che abbia concretamente operato per la realizzazione di due importanti opere come il Cinema Esedra e l’Auditorium non annulla il giudizio complessivamente negativo che sicuramente va dato sul Suo operato.

    Cordiali saluti

    Franco Pelella - Lettera al blog Giornale di Pagani News
    Last Post by Franco Pelella il 1 Dec. 2011
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  3. Quando De Magistris si fa male da solo

    By Franco Pelella il 25 Nov. 2011
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    Sono un sostenitore di Luigi De Magistris da quando, come magistrato, ha condotto battaglie memorabili contro la politica e la magistratura corrotta e contro i poteri criminali. Il sostegno è continuato dal momento in cui ha scelto di lasciare la magistratura e di entrare in politica. L’ho votato quando è stato eletto al Parlamento Europeo. Ho apprezzato la sue battaglie contro Berlusconi e il governo di centro-destra, contro gli errori del suo partito (casi De Gregorio, Scilipoti e Razzi), contro le degenerazioni della sinistra (casi Beppe Grillo e Vincenzo De Luca). Ho seguito con partecipazione la sua campagna elettorale per l’elezione a Sindaco di Napoli (sono stato, tra l’altro, presente all’entusiasmante concerto di ringraziamento agli elettori, dopo il primo turno, il 22 maggio scorso a Piazza Dante con Roberto Vecchioni, Enzo Avitabile ed altri musicisti). Ho, naturalmente, salutato con entusiasmo la sua elezione a Sindaco. Ed in effetti le decisioni da lui prese fino ad ora sono state, in gran parte condivisibili: gli assessori da lui nominati sono persone competenti; il problema della raccolta dei rifiuti è stato, almeno per ora, adeguatamente affrontato; le richieste dei disoccupati-delinquenti sono state respinte con fermezza; il problema del traffico caotico del centro della città sembra essere in via di risoluzione, ecc., ecc. Mi preoccupa, però, che nella sua funzione di Sindaco egli dimostri di avere anche comportamenti particolari (talvolta furbi e talvolta ingenui) che stanno offuscando la sua immagine. Ha dichiarato che il problema dei rifiuti sarebbe stato risolto in pochi giorni; ha dichiarato che Napoli è più sicura di Amsterdam; ha baciato la teca col sangue sciolto di San Gennaro; fa un tifo mediaticamente sovraesposto per il Calcio Napoli; ha lanciato un proprio movimento politico nazionale dando, così, a molti la sensazione di non concentrarsi adeguatamente sui problemi della sua città; ha inizialmente consentito che Roberto Vecchioni assumesse la direzione del Forum delle Culture 2013 per un compenso annuo di 220.000 Euro (soldi che Vecchioni sicuramente guadagnerebbe se facesse il suo lavoro di cantautore ma che sono ingiustificati per chi assume un incarico pubblico); ha consentito che, contemporaneamente, venisse diffuso il compenso previsto per Vecchioni e per alcuni suoi collaboratori per il Forum delle Culture 2013 e che il cantautore facesse appello al volontariato di musicisti e giovani per questo evento. I personaggi affidabili della sinistra in Italia sono già pochi. Se essi, poi, si fanno del male da soli ciò va sottolineato (anche se con dispiacere) innanzitutto da parte di chi li sostiene per evitare che, se fossero attaccati solo dai loro nemici politici, si autoassolvano e non correggano i propri errori.

    Last Post by Franco Pelella il 25 Nov. 2011
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  4. La tassa sui rifiuti e le colpe dell'Amministrazione Gambino

    By Franco Pelella il 23 Nov. 2011
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    Caro Alfonso Ragosa,
    stamattina ho letto su un giornale locale che il Consorzio di Bacino non sta provvedendo a raccogliere i rifiuti a Pagani perchè i cittadini paganesi non pagano la Tia (la tassa sulla spazzatura). Si tratta di una tesi già nota perchè più volte riproposta nei mesi scorsi dagli Amministratori comunali di Pagani. Il problema è che a me sembra una tesi falsa. Questo non perchè non sia vero che l'evasione fiscale nel nostro paese è effettivamente molto alta ma perchè chi sostiene questa tesi sembra voler addossare tutta la colpa della mancata raccolta dei rifiuti ai cittadini e nessuna all'Amministrazione Gambino. Cosa ha fatto, in effetti, di serio l'Amministrazione Comunale per combattere l'evasione della tassa sui rifiuti? Cosa ha fatto, in mancanza di risorse provenienti dal pagamento di questa tassa, per provvedere al pagamento del debito milionario contratto dal Comune col Consorzio di Bacino? In mancanza di risposte esaurienti a queste domande saremo tutti autorizzati a dare a Gambino e ai suoi amici le colpe che meritano per la mancata raccolta dei rifiuti.

    Ti saluto

    Franco Pelella - Lettera inviata a Il Giornale di Pagani News
    Last Post by Franco Pelella il 23 Nov. 2011
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  5. Da dove deriva l'ignoranza degli italiani?

    By Franco Pelella il 18 Nov. 2011
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    La crisi politica ed economica in corso sta suscitando un interessante dibattito sulle anomalie italiane. Studiosi, politici, giornalisti e anche vignettisti si chiedono come è stato possibile arrivare a questo punto. Guido Rossi su Il Sole 24 Ore di domenica scorsa ha scritto che “L’anomalia italiana è stata causata da un difetto di democrazia dovuto a una maggioranza che si è sempre più affievolita, continuamente in conflitto con sé stessa….e con una democrazia basata non sulla discussione deliberante ma su provvedimenti di fiducia”. Aggiungo io che anomala è anche un’opposizione che non riesce a far dimettere un governo screditato e che deve ringraziare i mercati per aver costretto Berlusconi alle dimissioni. Romano Prodi su Il Messaggero e Il Mattino di domenica ha scritto che “Quando si dice che le due grandi anomalie italiane sono l’evasione fiscale e la criminalità e quando si sottolinea che esse sono tra di loro legate e si alimentano reciprocamente non si compie solo un’osservazione di carattere etico ma si sottolinea un problema che condiziona la nostra intera economia e ipoteca il nostro futuro”. Francesco Tullio Altan ricordando il padre, l’antropologo Carlo Tullio Altan (su La Repubblica di domenica scorsa), ha detto “Da lui ho imparato parecchio, sull’Italia e sul carattere degli italiani, come siamo fatti, i nostri vizi antichi…Aveva scritto libri sulla religione civile degli italiani. Nutriva una concezione sacra della patria e della comunità, e ora le vedeva perdute”. Altan, quindi, ha sottolineato un’altra anomalia storica degli italiani, la carenza di senso civico. Un’ultima anomalia l’ha segnalata Mario Pirani (Se sull’Italia pesano 39 milioni di ignoranti; La Repubblica, 7/11/2011). Egli ha scritto che “Da una scheda dell’Ocse risulta che nella classifica sulla condizione educativa (tale da permettere all’individuo di capire il titolo di un giornale, un semplice questionario, un pubblico avviso) l’Italia occupa il penultimo posto fra una trentina di Paesi industrializzati, seguita solo dal Portogallo. A questa situazione soggiace il 68,2% della popolazione, pari a 39.146.400 unità…”.

    Le anomalie, quindi, sono parecchie, forse non solo queste. La mia opinione è che ognuna di esse spieghi anche le altre. Ma procedendo in ordine progressivo alla base di tutte c’è l’ignoranza, poi la carenza di senso civico, poi la criminalità e l’evasione fiscale e infine la politica. Il problema di fondo è: da dove deriva l’ignoranza?



    Last Post by Franco Pelella il 18 Nov. 2011
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  6. I giovani uomini di oggi sono una razza inferiore? IL DIBATTITO

    By Franco Pelella il 18 Nov. 2011
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    Carissimo,
    anche questo è conseguenza delle leggi del mercato. I maschi hanno vissuto da sempre molto al di sopra delle reali possibilità e rischiano di non affilare le armi. Sono in linea di massima d'accordo con te, ma non sosterrei questa tesi, non solo per un innato senso di egualitarismo, ma soprattutto perchè mai vorrei ritrovarmi a sostenere una conseguente battaglia in difesa dei più deboli!! Solo questo ci manca, anche il sostegno a chi da sempre campa di privilegi, sciocchi e infondati, ma pur sempre privilegi che facilitano la vita. Ad ognuno il suo. Ciao ciao.

    Anna Guarino – 11/11/2011


    Cara Anna, il problema non è quello di sostenere o meno la mia tesi. Se quello che ho segnalato è un problema oggettivo esso va affrontato per quello che è. Naturalmente i giovani uomini vanno aiutati e non certamente discriminati.
    Tisaluto

    Franco Pelella – 12/11/2011


    Caro Pelella, le sue osservazioni sulla differenza tra ragazzi e ragazze mi sembra pertinente. Difficile asserirla però statisticamente. Grazie comunque per le sue note così puntuali ed aggiornate. Cordiali saluti.

    Mario Pirani – 11/11/2011


    Caro Mario Pirani, è vero che è difficile asserire statisticamente la differenza tra ragazzi e ragazze. Ma la Banca d'Italia (e anche l'Istat) questa differenza l'hanno asserita, però al contrario. Come ho già scritto ho la sensazione che qualcosa non quadri in queste statistiche.

    La saluto

    Franco Pelella – 12/11/2011


    Caro Franco, stavolta condivido dalla prima all’ultima parola. Pur non avendo diretta esperienza familiare, concordo con te. In proposito ti suggerisco un autore giovane, vive a Ravello d’estate, forse lo conosci, è Antonio Scurati che pur non facendo distinzioni di sesso parlava di bambini (spesso figli unici) considerati “semidei”. Pensa che dramma per i maschietti da semidei a razza inferiore. Lo dico ovviamente senza ironia e con tristi presagi.
    Buona domenica.

    Franco Siani – 11/11/2011


    Ciao Franco.
    Condivido le cose che dici.

    Gaetano Novi – 11/11/2011


    Caro Franco, come hai ben visto, il fenomeno è grave e diffuso. Non ci resta che sperare in un’inversione di tendenza. Ma non vedo all’orizzonte chi e cosa possa determinarla.
    Antonio De Prisco – 12/11/2011


    Caro Franco, altro che giovani " razza inferiore"... è la madre mediterranea (Junghiana) che li copre!..

    Salvatore Iaccaria – 12/11/2011


    Caro Salvatore,
    se ho capito bene tu dici che i giovani uomini non sono una razza inferiore perché sono coccolati dalle madri? Secondo te essi sono dei privilegiati? Accetto la tua affermazione, che è palesemente paradossale, anche se essa, naturalmente, non scalfisce le mie valutazioni, che sono di natura prettamente "antropologica".

    Franco Pelella – 12/11/2011
    Last Post by Franco Pelella il 18 Nov. 2011
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  7. I giovani uomini di oggi sono una razza inferiore?

    By Franco Pelella il 11 Nov. 2011
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    Martedì scorso tutti i giornali hanno riportato i dati più eclatanti dell’ultimo Rapporto sulle economie regionali della Banca d’Italia (n. 23, novembre 2011). I titoli dei giornali si sono concentrati sull’enorme numero di giovani italiani che risultano attualmente non lavorare né studiare, circa 2,2 milioni. Ma ecco cosa dice precisamente, a pagina 36, il Rapporto: “Per effetto della crisi il numero di giovani che non sono occupati né impegnati in corsi di studio o formazione è aumentato; i giovani appartenenti a questa categoria sono spesso indicati con l’acronimo Neet – Not in Education, Employment or Training. Nel periodo 2005-08 i Neet tra i 15 e 29 anni erano poco meno di 2 milioni, pari al 20 per cento della popolazione nella stessa fascia d’età; nel 2010 erano 2,2 milioni, circa il 23,4 per cento. L’aumento è stato più marcato nel Nord e al Centro, meno pronunciato nel Mezzogiorno, dove tuttavia l’incidenza di giovani Neet era prossima al 30 per cento già prima della crisi. L’incidenza dei Neet tra le donne supera il 26 per cento, contro il 20 degli uomini”.

    Il problema evidenziato dal Rapporto è gravissimo. Di esso eravamo un po’ tutti già a conoscenza perché nella vita quotidiana, specie nel Mezzogiorno, conosciamo tanti giovani che non lavorano né studiano; il loro futuro è una enorme incognita. Con questo problema si dovranno dare necessariamente i conti nei prossimi decenni. Quello che non quadra, però, leggendo i dati del Rapporto è la prevalenza, nei Neet, delle donne sugli uomini. Sempre la nostra esperienza quotidiana ci dice che i giovani che non studiano né lavorano sono prevalentemente gli uomini. Chiunque ha figli ha potuto verificare che normalmente coloro che sono maggiormente impegnate sono le donne. La loro determinazione nello studio o nel lavoro non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella degli uomini. I giovani uomini normalmente sono molto meno maturi; spesso passano le loro giornate davanti al computer, alle prese con i giochi elettronici o con Facebook. Forse non è azzardato dire che i giovani uomini oramai appartengono ad una razza inferiore.

    Franco Pelella



    Last Post by frasiani il 11 Nov. 2011
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  8. Il candidato a Sindaco di Pagani non deve essere per forza un uomo nuovo - IL DIBATTITO

    By Franco Pelella il 11 Nov. 2011
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    Caro Alfonso,
    sento l’esigenza di intervenire di nuovo nel dibattito che si acceso relativamente alle figure da indicare come candidati a Sindaco di Pagani. I miei precedenti interventi si sono limitati a precisare i motivi per i quali è opportuno che il prossimo candidato a Sindaco di Pagani della sinistra locale sia Gerardo Petti. Questo non sembra essere stato pienamente compreso dato che alcuni hanno palesemente equivocato il mio pensiero. Io non ho alcuna riserva sulla eventuale presentazione di candidature a Sindaco da parte di persone provenienti dalla società civile o espressione di una cultura moderata. Tanto meno ho delle riserve sulla candidatura dell’avvocato Alfonso Vuolo, che ha tra l’altro avuto l’intelligenza di interloquire fittamente con i giovani di Per Partito Preso, un’associazione che ha costituito indubbiamente la novità politica paganese più rilevante degli ultimi anni. Io ho voluto solo sostenere che sarebbe opportuno che il prossimo Sindaco sia un uomo del centro-sinistra che abbia tutte le carte in regola per costituire una netta alternativa alla nefasta esperienza gambiniana. Ciò implica, secondo me, l’opportunità che tutta la sinistra locale faccia confluire i suoi consensi su Gerardo Petti. Ma se nel centro-sinistra emergono altre candidature (Riccardo Falcone, Antonio Donato oppure esponenti moderati come Michele Califano, Salvatore Campitiello o Marcello Grimaldi) che non accettano la candidatura unica di uno come Gerardo Petti sarà inevitabile il ricorso alle primarie per individuare il candidato. Allo stesso modo se emergono figure della società civile, come l’avvocato Vuolo, che intendono rappresentare un’alternativa seria alle Amministrazioni di centro-destra sia per gli uomini che li sostengono che per il programma che presentano agli elettori, ciò va salutato con piacere. E’ implicito che se uno di questi candidati a Sindaco vince il primo turno e va al ballottaggio con un uomo della destra (ad esempio Petrelli, D’Onofrio o Bottone) tutti gli elettori che hanno sostenuto il candidato del centro-sinistra o il candidato moderato alternativo ai “gambiniani” e ai “bottoniani” dovrebbero sostenere colui che va al ballottaggio.

    Ti saluto

    Franco Pelella - Lettera al blog giornaledipaganinews.splinder.com/
    Last Post by Franco Pelella il 11 Nov. 2011
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  9. Recensione a due libri su Cesare Lombroso

    By Franco Pelella il 8 Nov. 2011
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    Silvano Montaldo e Paolo Tappero (a cura di), Cesare Lombroso cento anni dopo, Utet, Torino 2009 e Il Museo di Antropologia criminale «Cesare Lombroso», Catalogo del Museo, Utet, Torino 2009.

    L’obiettivo dei curatori dei volumi è stato quello di porre sotto esame, a cent’anni dalla morte di Lombroso, una serie di questioni rimaste aperte, sia perché ancora non affrontate sia perché oggetto di giudizi contrastanti.
    La prima parte del primo volume intende fornire un’informazione essenziale sulla vicenda di Lombroso e fare chiarezza sui principi basilari dell’Antropologia criminale; la seconda affronta il problema della devianza in primo luogo sotto l’aspetto storico; la terza tocca una serie di questioni relative alle vicende e alle teorie lombrosiane; la quarta è volta a chiarire sistematicamente il ruolo avuto dalle teorie lombrosiane negli altri Paesi; la quinta coniuga la ricostruzione storica con l’attualità degli ordinamenti, del dibattito teorico e della pratica di discipline direttamente provenienti dall’opera lombrosiana; l’ultima si occupa dell’attualità della ricerca biologica sul crimine negli Stati Uniti. Il grosso merito del volume è quello di raccogliere contributi di vario tipo al fine di dare, a cento anni dalla morte, un giudizio più equilibrato sulla figura di Lombroso.
    Assai interessanti i saggi di Delia Frigessi, Daniele Velo Dalbrenta, Patrizia Guarnieri e Nicole Rafter. Delia Frigessi sostiene che Lombroso ha affrontato alcuni dei problemi più importanti che sollecitavano e inquietavano la società a suo tempo: la diversità del delinquente e la natura del delitto, le idee di responsabilità e di imputabilità che stanno alla base di un nuovo diritto penale, i caratteri dell’uomo di genio e i meccanismi della creatività artistica, la questione femminile, la questione anarchica e l’antisemitismo. Secondo lei Lombroso ha avuto un ruolo chiave nel crocevia di varie tendenze culturali, allo snodo di discipline che nascono e si incrociano negli ultimi decenni dell’Ottocento e toccano alcuni problemi decisivi della modernità, che si sono affrontati nel Novecento e che ancora oggi stanno in primo piano. Daniele Velo Dalbrenta sostiene che il carattere rivoluzionario dell’Antropologia criminale risiede nel metodo utilizzato, il cosiddetto metodo galileiano, che consisteva nell’osservazione e descrizione del corpo del delinquente il quale veniva sottoposto a misurazione, classificazione, riduzione statistica mediante i dati ricavati da appositi strumenti di precisione. Lombroso, affiancato da uno stuolo di collaboratori, peregrinò per carceri mandamentali e manicomi criminali raffrontando le risultanze emerse su organi, funzionalità, proporzioni, alterazioni fisiologiche, malformazioni e scompensi vari, traumi, menomazioni, ferite, raccogliendo corpi di reato e oggetti vari (scritti, disegni, graffiti, oggetti, manufatti, suppellettili, decorazioni), ritraendo volti, tatuaggi, schemi di andature e quant’altro. Vivendo egli in...

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    Last Post by Franco Pelella il 8 Nov. 2011
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  10. Il candidato a Sindaco di Pagani non deve essere per forza un uomo nuovo - IL DIBATTITO

    By Franco Pelella il 6 Nov. 2011
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    Gentile Dottore Ragosa,
    mi perdoni se chiedo spazio sul suo blog, ma sono costretto a farlo in ragione del recente intervento del Signor Franco Pelella (dal titolo "Il dibattito in corso nella sinistra paganese"), nel quale si menziona il mio nome come possibile candidato alla carica di Sindaco di Pagani, cosa che, in verità, è già stata anticipata da qualche quotidiano locale negli ultimi mesi.
    Ad onor del vero ho preventivamente sottoposto le considerazioni che seguono ad alcuni amici, incerto sull'opportunità di inviargliele: la gazzarra che si è scatenato sul suo blog ha poi fugato ogni dubbio. Tuttavia, essendo state, oggi, pubblicate a brandelli, mio malgrado, su una testata locale, ritengo che sia utile proporle a lei e ai suoi lettori nella versione originale.
    Mi preme, innanzitutto, chiarire che non sono, al momento, candidato ad alcunché. Le auto-investiture non contrassegnano la mia esperienza personale.
    Vero è, però, che un gruppo di persone, non organizzato in partiti e composto prevalentemente da giovani, mi ha chiesto un impegno in tal senso.
    Le confesso che non avevo – e, si badi, non ho tuttora – questa aspirazione: gli impegni universitari e professionali, da un lato, la serenità della mia famiglia, dall'altro, spingono in tutt'altra direzione.
    Eppure, senza voler scadere nella retorica, vivo a Pagani sin dalla nascita e ho qui solidi legami di amicizie e interessi lavorativi; i miei due figli verosimilmente dovranno trascorrervi ancora molto tempo. Vi è poi la coscienza di cittadino, che impone a ciascuno di dare, quanto meno, un modesto apporto.
    Nella mia famiglia, fra l'altro, si è sempre discorso di politica: non ultima, tra le varie ragioni di ciò, quella che mio nonno, l'avv. Alfonso Zito, ha ricoperto prima l'incarico di Podestà e poi di Sindaco, nella qualità di esponente del Movimento sociale italiano.
    Di qui la collocazione, per ragioni eminentemente familiari, a destra. Ma non ho avuto mai tessere di partito, né ho frequentato sedi politiche negli ultimi venti anni all'incirca. Le confesso, pure, che, da elettore, mi sono variamente orientato nelle diverse consultazioni, preferendo astenermi in tempi recenti per la difficoltà a identificarmi nell'uno o nell'altro schieramento.
    Vengo al dunque.
    Il Signor Pelella, le cui analisi mi sembrano sempre documentate, stavolta ha peccato di frettolosità.
    Innanzitutto, proprio per le ragioni prima esposte, non posso essere collocato in un recinto politico (di sinistra, destra o quant'altro).
    Concordo sul fatto che Pagani abbia bisogno di voltare pagina: ma non è questione di etichetta, piuttosto di sostanza.
    Ricordo che, in occasione del rinnovo degli organi provinciali, il centro-sinistra presentava alla carica di Presidente un candidato, con il quale, al di là delle vicissitudini giudiziarie, pavoneggiava un rapporto privilegiato il principale amministratore paganese, che, sott...

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    Last Post by Franco Pelella il 6 Nov. 2011
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