1. Vincenzo De Luca sta trasformando una sicura cavalcata trionfale in una farsa

    By Franco Pelella il 9 June 2020
     
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    La candidatura di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania poteva essere il preludio ad una cavalcata trionfale ma si sta trasformando in una farsa. Dopo i grossi consensi acquisiti con la gestione dell’emergenza Covid-19 De Luca ha convinto il Pd (ma anche altri partiti di governo come Italia Viva e Articolo Uno) a candidarlo superando le esitazioni dei mesi scorsi che avevano prodotto la possibile candidatura del ministro Costa come risultato di un’alleanza con i Cinque Stelle. Ma sulla candidatura di De Luca c’è stato anche il consenso di Sandro Ruotolo, il senatore eletto nei mesi scorsi a Napoli come risultato di un’alleanza politica tra il Pd e la sinistra radicale). De Luca, quindi, poteva contare sul sostegno di Pd, Italia Viva, Articolo Uno e di varie componenti della sinistra radicale (come conseguenza dell’accordo con Ruotolo) ma anche, naturalmente, sul consenso popolare proveniente soprattutto da destra per la sua gestione energica dell’emergenza Covid-19. Con questi presupposti De Luca avrebbe vinto sicuramente a mani basse le elezioni. Ma egli che ha fatto? Ha incaricato il suo luogotenente Fulvio Bonavitacola di radunare il 3 giugno scorso presso la Stazione marittima di Napoli i 16 partiti e partitini che dovrebbero sostenerlo (tra cui il partitino di Clemente Mastella). Nel frattempo Ciriaco De Mita e un importante esponente della destra come Mario Ascierto hanno dichiarato che sosterranno la candidatura di De Luca. Il risultato è che Articolo Uno e vari raggruppamenti della sinistra radicale si stanno allontanando da lui contestando la troppa eterogenea compagnia politica che dovrebbe sostenerlo. Che dire? Che anche in questo caso è venuta fuori la vera natura dell’uomo, quella di non avere alcuna remora a fare alleanze politiche anche con personaggi impresentabili perché storicamente caratterizzati da comportamenti clientelari o perché appartenenti allo schieramento politico opposto a quello di centro-sinistra. Pare di rivivere la favola della rana e dello scorpione con lo scorpione che uccide la rana (e affogano tutti e due) perché questo comportamento è nella sua natura.
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