1. E' la legge Severino che non consente che i parlamentari condannati decadano automaticamente

    By Franco Pelella il 21 Mar. 2017
     
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    Voglio tornare sul voto che, al Senato, ha salvato dalla decadenza Augusto Minzolini per chiarire la mia posizione. Innanzitutto ritengo che sarebbe giusto che un parlamentare condannato a più di due anni di reclusione con una sentenza passata in giudicato decada dalla carica; gli altri parlamentari in questi casi dovrebbero solo prendere atto della condanna in terzo grado e decretare, in modo automatico, la decadenza. Ma chiarisco anche che la Legge Severino non prevede alcuna automaticità nella votazione dei parlamentari ma lascia loro la facoltà di votare contro o a favore della decadenza. L’articolo 3 della legge prevede che “Qualora una causa di incandidabilità…sopravvenga o comunque sia accertata nel corso del mandato elettivo, la Camera di appartenenza delibera ai sensi dell’articolo 66 della Costituzione” e l’articolo 66 della costituzione stabilisce che “Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità”. Quello che non funziona, quindi, è la Legge Severino perché è troppo morbida e non troppo dura, come dice Berlusconi, nei confronti dei parlamentari condannati per più di due anni di reclusione con sentenza definitiva; la decadenza avrebbe dovuto essere automatica anche per lui e non essere sottoposta al voto dei parlamentari.
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