1. E' probabile che il Partito Democratico paghi elettoralmente la mancata dissociazione da De Luca

    By Franco Pelella il 27 Nov. 2016
     
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    Eugenio Scalfari, all’interno del suo editoriale pubblicato oggi, ha fatto un riferimento a Vincenzo De Luca. Egli ha scritto: “Noi tutti, o almeno moltissimi di noi, l’hanno conosciuto quando era ancora sindaco di Salerno e faceva campagna elettorale per diventare governatore. E come l’abbiamo conosciuto? Ascoltando le trasmissioni di Crozza. Era fantastico Crozza nei panni di De Luca e lo faceva parlare esattamente come De Luca parla sempre. Anche allora la Bindi lo attaccò per linguaggio inqualificabile dietro al quale c’era probabilmente il reato di voto di scambio, ma non lo denunciò come anche oggi sta avvenendo. Oggi parla come allora: gli occorrono dei Si al referendum e lui promette merende, fritture, mance e tutto quello che lui può fare per favorirli nella pubblica amministrazione. Questo è il suo linguaggio e il suo personaggio. Il Pd deve dissociarsi ufficialmente da questa situazione. Perderà qualche migliaia di Si ma ne perderebbe di più se non si dissociasse” (L’ideologia dei Cinquestelle deriva dall’uomo qualunque; La Repubblica, 27/11/2016).
    Mi sembra che la richiesta, da parte di Eugenio Scalfari, di dissociazione del Pd da De Luca arrivi tardi. I vertici del partito hanno criticato il suo linguaggio ma l’hanno praticamente difeso infischiandosene del reato di voto di scambio insito nelle sue parole. Renzi ha detto che se tutti amministrassero come De Luca ha amministrato Salerno aumenterebbe il Prodotto Interno Lordo, Luca Lotti ha detto che De Luca è un uomo molto concreto mentre la sinistra del partito è stata praticamente zitta. Mi sembra, invece, condivisibile la riflessione di Scalfari relativa ai voti che il Pd perderebbe se non si dissociasse. E’ molto probabile, infatti, che gli italiani del Nord e del Centro Italia abbiano, su De Luca, un giudizio diverso da quello dei salernitani e, in genere, dei meridionali; è possibile, cioè, che gli italiani del Nord e del Centro giudichino più severamente dei meridionali gli atteggiamenti dittatoriali e gli spudorati appelli al voto di scambio. E che quindi facciano pagare elettoralmente al Pd una mancata dissociazione dalle parole e dagli atteggiamenti di De Luca.
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