Replying to VOTARE ELLY SCHLEIN SIGNIFICA AGGRAPPARSI ALL’UNICA SPERANZA DI AVERE IN FUTURO UN PD RINNOVATO

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  1. Posted 24/2/2023, 18:40
    Il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D’Errico ha dedicato una parte di un suo articolo alle primarie del Partito democratico. Egli ha scritto, tra l’altro: “…Bonaccini ha stretto accordi di ferro con Emiliano e De Luca (chiamando addirittura il figlio di quest’ultimo a coordinare la sua mozione da Roma in giù): pensate davvero che, una volta eletto, cambierebbe qualcosa al Sud? Scommettereste un centesimo sulla radicale trasformazione di un partito che qui resterebbe saldamente nelle mani dei soliti noti? Lo stesso discorso, per altri versi, riguarda Schlein, che non è scesa a patti ma del Mezzogiorno sa poco o nulla (infatti ne parla molto di rado) e gode del supporto di Dario Franceschini e Andrea Orlando, figure senza dubbio stimabili e tuttavia non provenienti certo da mondi alieni”. (Le primarie dei soliti gattopardi; Corriere del Mezzogiorno, 24/2/2023).
    Non sono d’accordo. E’ vero che Elly Schlein sa poco del Mezzogiorno e che non ne ha parlato molto ma quel poco che ha detto è stato significativo: ha detto che non condivide il modo di fare politica di Vincenzo De Luca e che bisogna smetterla con i signori delle tessere e con i potentati. Inoltre non sottovaluterei il suo rifiuto della proposta (venuta non a caso da Michele Emiliano) di un ticket da realizzare dopo le primarie per i due contendenti (uno segretario e l’altro vicesegretario). Rifiutare il consociativismo mi sembra un bel segnale. E’ vero, inoltre, che a sostenere Elly Schlein sono personaggi come Dario Franceschini e Andrea Orlando, i quali sono dirigenti storici del Pd. Ma si sa che essi hanno sempre giudicato male i notabili meridionali e che se sono scesi a compromessi con loro è stato perché hanno ritenuto che non ci fossero concrete alternative. Sicuramente essi hanno le loro colpe perché hanno tollerato troppo a lungo i comportamenti scorretti di questi personaggi ma il fatto che si siano schierati con Schlein e non con Bonaccini lascia sperare che questa scelta sia anche il frutto di una riflessione autocritica sui loro comportamenti passati. Naturalmente il fatto di votare per Elly Schlein alle primarie del Pd non è una garanzia che se lei vincesse i notabili meridionali sarebbero totalmente fuori dal partito. Ma votarla significa aggrapparsi a quella che rimane, forse, l’unica speranza di avere in futuro un Pd rinnovato anche e soprattutto per questo aspetto.

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